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LIBRI E RECENSIONI. JÓZEF CZAPSKI - PROUST A GRJAZOVEC:

RIEVOCARE LA RICERCA



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Alcuni piccoli (di dimensione) libri paiono cadere nel momento giusto, quello in cui io ad esempio meditavo una rilettura più consapevole e strutturata della Ricerca proustiana. Ma potrebbe anche essere il caso di chi, per soggezione o semplici scelte personali, non la avesse ancora letta. Sia come sia questo Proust a Grjazovec del pittore, scrittore, critico d´arte polacco Józef Czaprski vale come delizioso, toccante, denso invito alla (ri)lettura dell´opera somma del grande scrittore francese, e questo nonostante il contesto dove è nato, o forse proprio per quello.

Czapski si trovava infatti prigioniero dei russi nel campo di detenzione di Grjazovec, siamo nel 1940-41, durante la seconda guerra mondiale. Con i compagni di campo più intellettuali, sorge l´esigenza di intrattenersi relazionando gli altri sui temi maggiormente familiari, una sorta di salotto intellettuale improvvisato, con cui l´uomo in qualche modo ribadisce la sua unicità e il suo valore, anche in un ambiente oppressivo e apparentemente privo di sbocchi (poco tempo dopo per le svolte della storia Czapski non solo uscirà dal campo, ma addirittura intraprenderà una sorta di carriera militare nell´esercito polacco alleato dei russi).

Solo basandosi sulla memoria, privo di testi di riferimento, l´autore spazia nella poetica di Proust e nelle vicende del libro affidandosi al ricordo, a volte incappando in qualche imprecisione, ma (e) ha il merito di portare questo capolavoro vicino al suo pubblico, allora la cerchia di deportati che lo ascoltava, ora i lettori. Non si tratta - intendiamoci - di un testo divulgativo, ma di un´appassionata relazione che spazia dal collocamento dell´opera, alla confutazione delle tesi secondo le quali Proust sarebbe fondamentalmente uno snob (nel senso - deteriore - che allora si attribuiva al termine), al commento di singole scene, alle incursioni nella biografia del francese. Come già suggerivo, i meriti principali stanno nel fatto di far vivere l´opera, farla pulsare, e il tutto con una prosa sofisticata e ricca di suggestioni, ma scorrevole.
Pur non essendo un critico letterario in senso stretto Czapski mostra mi pare di aver capito molto della Recherche, e soprattutto - mi ripeto - di saperlo illustrare, spiegare, in maniera appassionata e suggestiva, fino a suscitare vere emozioni (si pensi alle scene rievocate della decadenza e vecchiaia dei vari personaggi) nel lettore.

Una sublime occasione di avvicinarsi o riavvicinarsi a Proust attraverso un percorso inconsueto, ricco di suggestioni (si legga anche il saggio in appendice) e decisamente fascinoso.


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Informazioni sul libro

Josef Czapski - Proust a Grjazovec
A cura di Giuseppe Girimonti Greco
Con un saggio di Wojciech Karpinski tradotto da Barbara Delfino
Corredato da riproduzioni dei disegni originali dell´autore
Ed. Adelphi 2015
125 pg.
Attualmente in commercio

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