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LIBRI E RECENSIONI. TOM DRURY - LA FINE DEI VANDALISMI.

LE STORIE E I DESTINI


La fine dei vandalismi di Tom Drury esce per NN Editore, é il primo di una trilogia, è una riscoperta essendo stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1996, ha ambientazione rurale e vive di una scrittura asciutta.
Chiaro che il pensiero va a Kent Haruf e più in generale all´acume dell´editore e alla domanda su quanti scrittori "nascosti" o da riscoprire si possano ancora trovare tra le pieghe dei paesaggi americani.

Subito un giudizio sintetico per chiarire le cose: questo è un libro per molti versi notevole e originale, molto divertente, e meritava di essere riportato in libreria (peraltro, se ho visto bene, a livello paneuropeo).
Siamo nella immaginaria Grouse County, un insieme di cittadine sparse nella campagna e vagamente depresse, e seguiamo diverse storie e destini, centrali quelli dello sceriffo Dan Norman, del suo incontro con Louise e dell´ex-marito di quest´ultima Charles "Tiny" Darling, personaggio davvero notevole, che in un ipotetico film vedrei bene interpretato da Steve Buscemi.

Al di là dei vari e a volte un po´ovvi riferimenti letterari (si è parlato di Carver, che però secondo me c´entra poco) mi pare che le storie di Drury abbiano a che fare con certa cinematografia americana (alcuni film dei Coen, ma direi per analogia e non per ispirazione) e con un certo serial televisivo di ottima qualità dove con pazienza e attenzione artigianali ma non solo si seguono gli incroci tra i personaggi, valorizzandoli tutti e non dimenticandone alcuno per strada. In effetti molte di queste pagine erano state pubblicate in origine come "storie minimaliste" sul New Yorker, per poi venire rielaborate e raccolte unitariamente come romanzo.

Dominano i due poli contrapposti ma non incompatibili dell´ironia diffusa e della malinconia, è quasi sempre presente un contrappunto comico, affidato normalmente al rovesciamento ironico, al dialogo arguto ma non irrealistico, o ad alcuni personaggi come Mary, la madre di Louise, bell´esempio di svagata sapiente di provincia (come non pensare all´attrice Frances McDormand, per continuare coi riferimenti cinematografici?).  Dove si fa strada il dramma, lo scrittore si attiene fa guidare dal pudore e dall´arte della sottrazione, non rinunciando però a momenti di cristallina poesia (evito qui lo spoiler, ma capirete quando arriverete alle scene che intendo).

Qualche recensore estero ha opinato che a Drury, per spiccare il volo, servirebbe una trama. Non credo sia così, penso invece che la sostanza sia proprio questo effetto ipnotico, questo caleidoscopio di luoghi, vicende e persone, che avviluppa e pian piano rende avvinti o quasi dipendenti. In questo l´autore vince grazie a grandi misura e controllo, e a una grande sapienza tutta americana nelle ambientazioni e nella cura dei personaggi (sfido a trovarne uno insignificante o indistinto). Mi pare un risultato notevole e sicuramente finora una delle letture più gradevoli (in senso estensivo) del 2017.

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Informazioni sul libro
Tom Drury - La fine dei vandalismi
Traduzione di Gianni Pannofino
Ed. NN 2017
392 pg.
Attualmente in commercio
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