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LIBRI E RECENSIONI. KENT HARUF - CREPUSCOLO

LA BONTÀ DI HOLT


Ebook Crepuscolo. Trilogia della pianura. Vol. 2 Haruf, Kent



Concludo (momentaneamente) con questo Crepuscolo la mia esperienza con Kent Haruf e la ormai quasi archetipica cittadina immaginaria di Holt.
Come si sa, questo libro si situa in ordine logico e di scrittura dopo Canto della pianura, con cui condivide molti personaggi e storie.
Sugli aspetti evolutivi della trilo-/quadrilogia tornerò presto, probabilmente in altra sede.

L´accento e il focus di Haruf vanno qui in particolare alle vicende dei fratelli McPheron, della loro protetta - la ragazza madre Victoria Robideaux e agli incroci con altri accadimenti holtiani, particolarmente azzeccati e struggenti quelli attorno alla famiglia "idiota" di Betty e Luther Wallace.

Mi pare che rispetto al precedente, nel far incrociare le differenti storie, Haruf passi da un orientamento al montaggio parallelo a una vera e propria struttura ad episodi (a volte molto brevi) senza comunque mai perdere per strada i personaggi o il tipo di sguardo e metodo narrativo applicato.

Dominano ancora la natura, il rapporto con le bestie, le dinamiche familiari (che poi diventeranno centrali negli ultimi due romanzi dello scrittore), la lotta contro la solitudine, la netta separazione quasi "western" tra buoni particolarmente cristallini, quasi eroici nella loro normalità, e cattivi particolarmente amorali (con relative scene di lotta e duello). In tutto questo, mi pare che Haruf - con la sua grande sensibilità - non sfoci in visioni troppo manichee né dia vita a caratteri troppo monocordi (anzi sono godibili sia l´evoluzione di Raymond McPheron nel corso di questo libro, sia il cattivone di turno, Hoyt Raines).

L´impatto complessivo mi pare lievemente inferiore, meno potente che nel precedente, non so se per effetto della struttura più spezzettata, per una maggiore epica dei buoni sentimenti che va ad accentuare ulteriormente le caratteristiche salvifiche dei fratelli McPheron e di chi ruota loro attorno, o semplicemente per una maggiore assuefazione rispetto alle ambientazioni e alle modalità di Haruf. Credo non sia comunque casuale che queste storie si fermino qui, e che poi l´autore abbia ricominciato a scrivere di Holt (peraltro nove anni più tardi) apportando dei cambiamenti non solo stilistici ma anche di "atteggiamento".

Con tutto questo, il romanzo è nuovamente notevole - ha almeno due o tre scene di quelle che non si dimenticano - e certamente conferma la bontà di un´operazione editoriale di riscoperta, che peraltro credo non conclusa.

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Informazioni sul libro
Kent Haruf - Crepuscolo
Ed. NN 2016
Traduzione di Fabio Cremonesi 315 pg.
Attualmente in commercio 
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