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LIBRI E RECENSIONI. YASMIN INCRETOLLI - MESCOLO TUTTO

DISPERATA AULICA VIOLENZA



MescoloTutto cover


Ai miei tempi, questo Mescolo tutto sarebbe stato definito forse un romanzo Pulp.
Il giochino dell´etichetta fu buono per concentrare le attenzioni di pubblico e critica (con tanto di polemiche di retrovia) su un manipolo di scrittori peraltro estremamente eterogenei.

Liberatici di etichette, possiamo parlare di questo esordio di Yasmin Incretolli - per la fucina di talenti di Tunué - come di un libro sanguigno e sentito, una scrittura e una scrittrice che non hanno paura di mettersi in gioco, di esibire una propria visione del mondo e una lingua, e - proprio come succedeva talvolta nel Pulp - di confrontarsi coi minimi sistemi (esempi: sesso violento, deiezioni, perversioni).

La storia è tutto sommato tradizionale, classica: Maria, ragazza smarrita di poco amore e madre snaturata cerca rifugio in autolesionismo, voglia di essere sottomessa, ma soprattutto in una storia d´amore che sembrerebbe vero (di quelli che fanno rinascere), per l´argentino Jesus, detto Chus.

Quello che fa la differenza - ed è penso destinato a polarizzare lettori e critici - è la lingua davvero peculiare: un italiano aulico-poetico, incrostato di gergo ed espressioni giovanilistiche, martellato sulla pagina con abbondanza di punteggiatura.. Si è parlato di Gadda, soprattutto si è parlato di Burroughs.

La frase di Incretolli rifugge l´aggettivazione, rincorre follemente l´allitterazione e spesso sostituisce il termine frequentato con quello arcaico o in disuso o - quando questo non risulta possibile - con la perifrasi.

Di solito non cito, ma vi inserisco un campionamento perché si capisca meglio

"Resisto. Sprovvisto consenso nella rinuncia. Chus ha proibizione nel rilutto. Non sono in grado di distanziarlo. Agglutino indice al tasto del sistema elettronico intercomunicante finché sarà costretto ad ascoltarmi."

Ci sono alcune cose importanti/interessanti

1) La lingua non è a mio modo di vedere scelta e appoggiata sul foglio gratuitamente, ma rispecchia una visione delle cose, o meglio una volontà evidentissima di Maria di provare a schermarsi, di difendersi da un mondo brutto e che - da lei schifato - la ricambia sentitamente. Inoltre mi pare risulti sincera, funzionale e nonostante le premesse pericolose (davvero di fronte alle prime allitterazioni il lettore rimane un po´dubbioso) non suona artificiale.

2) Accanto alla programmatica e vera disperazione contenuta nella storia, si usa comunque di frequente (e in maniera riuscita) l´arma dell´ironia, indispensabile in quanto va a stemperare il ritmo e le tonalità spesso convulse della vicenda e di come è raccontata

Va poi rilevato a margine che - senza dare messaggi e proporre modalità di redenzione - anche il tema toccato è assolutamente non banale e raccontato in maniera diretta, come si suol dire senza sconti.

Infine, un romanzo che credo valesse la pena veder pubblicato, una storia che in termini di empatia puó chiaramente essere molto apprezzata da un pubblico di età vicina a quella della protagonista, ma penso possa comunque piacere/interessare diversi tipi di lettore (non ultimi quelli proclivi a una certa densa sperimentazione linguistica).

Non tutto è perfetto e originalissimo ed equilibrato ma signori parliamo di un esordio, di una scrittrice di appena 22 anni che mi pare mostri sguardo e penna fuori dal comune e che per questo penso vada considerata e letta, al di fuori da ogni pregiudizio.


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