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LIBRI E RECENSIONI. PATRICK MODIANO - PRIMAVERA DA CANI.

NESSUN RICORDO È UGUALE



A cosa si deve il successo di Modiano? Addirittura il Nobel? Da noi è Einaudi a portare sul mercato la maggior parte della produzione dello scrittore francese, Ma il suo libro secondo me più riuscito - Dora Bruder - esce tuttora per Guanda.
E per l´indie-editore Lantana esce questo Primavera da cani che va a completare un´ideale trilogia insieme a Riduzione di pena e Fiori di rovina, testi che vanno a comporre una autobiografia dello scrittore, da cui (potrebbe) derivare tutta la produzione lì attorno.

Si tratta di romanzi autobiografici che anche in Francia Modiano ha voluto distinguere  dalla propria solita produzione - pubblicata da Gallimard - riservandola al più piccolo editore Seuil.

Allora, la caratteristica di Modiano è di curare una propria politica del ricordo, lo sappiamo, il suo è un romanzo onirico-parigino, un infinito percorso allucinato e sognante nei ricordi, un cammino che rischia di diventare ripetitivo e pedante (specie negli ultimi romanzi dello scrittore).

Ecco, trovo che questo Primavera da cani, insieme agli altri due, possa fungere da ideale - e fresca - introduzione all´opera di Modiano. Vale la pena di spendere poche parole sulla trama: un incontro casuale con un fotografo, la sua sparizione o partenza, molti anni dopo il ritrovare una sua foto e immergersi quindi in un passato fallace, privo di riferimenti. Modiano, appunto.

Ho parlato qui dell´elemento autobiografico centrale nell´opera dello scrittore, quell´incertezza sul proprio passato - quindi sul presente - che contraddistingue la sua produzione.

Al di là di tutti i discorsi e delle necessarie teorizzazioni, questo credo sia uno dei capitoli riusciti della continua autobiografia che Modiano continua a spargere nei propri libri, di formato normalmente piuttosto breve (ma proviamo, proviamo a leggerli come un opus unico).

Leggendo questa trilogia, premiamo peraltro un piccolo editore che ci ha creduto in tempi non sospetti.


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