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LIBRI E RECENSIONI. GINO PITARO - BENZINE

QUELLA POESIA URBANA


Benzine



Benzine. Pasolini (in copertina). Precariato.
Ma chi si aspettasse atmosfere cupe, invettive e vittimismi verrebbe deluso o smentito (a seconda dei casi).

Gino Pitaro é uno scrittore "in giro" da qualche anno e la qualità principale di questo suo romanzo in racconti é uno sguardo sereno e direi solidale sulla realtà dell´ingresso travagliato nel mondo del lavoro e su di lei  - sulla città di Roma e sulle sue periferie spesso brutte, a volte problematiche, e comunque terribilmente interessanti e letterarie.

Il personaggio che dice io - Luigi - aspira a una carriera universitaria e si arrangia in un Call-Center, ha uno sguardo stralunato ma attento e partecipe sulle cose, attraversa la sua vita e le amicizie senza mai giudicare e provando a ricevere (ricevere storie, sentimenti, confidenze, confessioni) più che può. Attorno a lui i suoi amici e la città - si crea in effetti una vera e propria poesia urbana fatta di treni e autobus in ritardo, immigrati in via di integrazione, mezzucci per sopravvivere e disonestà accettate, e veri e propri momenti di epifania, come può succedere in certi momenti nella grande città, quando a un luogo viene data una destinazione d´uso totalmente diversa (penso ad alcune scene molto suggestive collocate in scenari post-industriali).
Come suggerivo in premessa, trovo particolarmente azzeccata la scelta di scrivere della generazione P (come precariato) senza vittimismi, insomma senza guardarsi l´ombelico e giaculare al cielo.

La storia procede comunque rapida, a capitoletti ben congegnati e che in alcuni momenti molto felici potrebbero ricordare la lieve descrizione satirica della vita in città del Marcovaldo calviniano.
A un certo punto su questo canovaccio si insinua una sorta di vicenda parallela quasi "gialla", di cui secondo me si poteva fare a meno, ma che comunque non guasta l´insieme e la riuscita.

Benzine é stata per me una lettura rinfrescante, ma anche istruttiva (davvero appassionante la "geografia" delle periferie romane) e credo che continuerò a seguire Pitaro nelle sue prove ed evoluzioni.

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