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LIBRI E RECENSIONI. ABRAHAM B. YEHOSHUA - LA COMPARSA

NOGA L´ENIGMA DI YEHOSHUA

La comparsa



Abraham B. Yehoshua torna con questo La comparsa, libro che fu annunciato dalla stampa sottolineandone uno dei temi conduttori - la maternità, o meglio la maternità non voluta - e sottolineando una polemica di retrovia per la quale, con notevole equivoco sui rapporti tra scrittore e suoi personaggi, l´autore era stato attaccato da sporadici gruppi di femministe: l´idea é che fosse Yehoshua stesso a voler "imporre" a una donna la maternità, attaccando (letterariamente) quelle che rifiutavano questa idea.

Cavolate, naturalmente. Yehoshua é uno scrittore vero, quello che gli interessa é scandagliare un tema e soprattutto il romanzo va in molte altre direzioni, e non é affatto - ma non ne avevo dubbi - una storia a chiave, a tesi, quello della maternità mancata e non voluta é uno dei fili conduttori del romanzo, ma non é certo giocato con gli occhi dell´ideologo.

A me pare che questo romanzo sia soprattutto il ritratto di una donna, Noga, contraddittoria, seducente, indipendente, una donna che ha deciso di scegliere ma che si riserva il diritto di tornare sulle proprie decisioni, metterle e mettersi in discussione.
Allusioni, allegorie, archetipi: le tre A di Yehoshua sono come sempre ben presenti, accentuate dai dialoghi e dalla struttura spesso teatrale/musicale, a stanze, duetti, terzetti.
Un accenno di trama: Noga oltre a essersi rifiutata di diventar madre e per questo essere stata lasciata dal marito, si é trasferita in Europa dove suona l´arpa in un orchestra. Torna in Israele per alcuni mesi, per supportare la madre durante un suo "periodo di prova" in una residenza per anziani. Si insedia nella casa dei genitori a Gerusalemme, situata in quartiere diventato ormai nero, cioè popolato da ortodossi radicali.
Il titolo italiano insiste sulla professione - altamente simbolica - che Noga esercita nel periodo in patria per mantenersi, ma anche qui Yehoshua si rifiuta di farsi imbrigliare e regala pagine di divertente realismo e grande fascino sulla protagonista-comparsa in serie televisive e film israeliani.

Quelle di Yehoshua sembrano sempre storie di altri tempi ambientate nella contemporaneità, questo per la grande eleganza di una scrittura che spesso si fa fuori dal tempo, nitida, quasi sapienziale perfino nei dialoghi talvolta volutamente anti-realistici.

Mi pare che il grande punto di forza del romanzo sia proprio il personaggio elegantemente indomabile di Noga, tanto sfaccettato, autonomo e combattivo da rendere ridicolo (naturalmente) qualsiasi sospetto di suo uso manipolatorio da parte dello scrittore.

In effetti molte domande rimangono senza risposta, perché a Yehoshua non interessa dimostrare nulla, tra personaggi curiosi e affascinanti (i ragazzini ortodossi che si introducono nell´appartamento per guardare la televisione) e pagine di grande nitore ed espressività (il viaggio in Giappone), questo romanzo probabilmente non tocca i vertici dei capolavori dello scrittore, ma non ha cadute o cali di tensione nella sua relativa brevità e ci presenta uno scrittore in gran forma e ancora gravido (lui sì) di cose da dire.

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