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LE ANTICIPAZIONI PER IL 2016. I BIG. MODIANO. ROSENBLATT. VOLLMANN. SALTER. KLAUS MANN.

NEL REGNO DELLE LETTERATURE







Ecco la seconda puntata dedicata ai Big, sempre premettendo che lo sono (Big) a modo mio. Se la prima volta era diventata una monografia di scrittori statunitensi, ora in questa carrellata rientrano anche due europei, di cui uno decisamente classico.

Cominciamo però da quello "non classico" (magari lo diventerà) ovvero Patrick Modiano, un premio Nobel inaspettato e spesso discusso.
Chi dice che i libri di Modiano sono tutti uguali non ha tutti i torti, a voler essere estimatori dello scrittore francese si potrebbe dire che la sua produzione é un grande romanzo dello smarrimento, delle identità indefinite e del pedinamento, dove il grande protagonista é la città di Parigi.
Fatta questa premessa, i suoi romanzi si dividono tra quelli che - seguendo questa strada - sono più riusciti (es. Dora Bruder, L´erba delle notti) e quelli più pallidi (Nel caffé della giovinezza perduta, Perché tu non ti perda nel quartiere).
A Gennaio 2015 Einaudi ripesca e pubblica un suo romanzo del 2003, Incidente Notturno.
Tutto molto tipico: un giovane vaga sperduto per Parigi e viene investito da un´auto, ricoverato in ospedale, si ricorda di un analogo incidente accadutogli quando era bambino. Non riesce più a distinguere il ricordo di quell´incidente dalla realtà di quello "nuovo". Uscito dall´ospedale, cerca di trovare l´autista della macchina che lo ha investito, armato solo di nome e indirizzo.
Atmosfere brumose e sognanti, ricerca, autobiografia - non credo ci si aspettino novità, leggere tutto il Grande Romanzo Parigino di Modiano é a volte una gioia, altre volte una frustrazione, per chi apprezza l´autore una missione. Vedremo se questo libro ce lo mostrerà in forma.

Ecco che passo negli Stati Uniti con un nome che vi farà esclamare "ma perché Big?". Da noi tale Roger Rosenblatt non é conosciuto ma il libro che sta per uscire per Nutrimenti ha avuto in USA buon successo di pubblico e di critica per cui lo metto in questa categoria, oltre che per i sostenitori eccellenti che si é conquistato (vedi in seguito).
Il genere é piuttosto popolare di questi tempi - il romanzo-memoir; Una Nuova Vita ha uno spunto simile a L´anno del pensiero magico della Didion, si parte dalla morte improvvisa della figlia trentottenne e dal tentativo di venire a patti con il dolore, e proseguire una vita fatta di cose semplici e forse consolanti, cose comuni per mettere un piede dopo l´altro nel percorso (infinito) del superamento del lutto.
Come detto l´opera (del 2010) é diventata un caso letterario e un New York Times Bestseller, e si é conquistata come dicevo un paio di sostenitori eccellenti: Ann Beattie, Doctorow e Richard Ford, e soprattutto alla luce degli ultimi due mi pare ci siano motivi di grande interesse.

Resto negli USA con un "grande" postmoderno, o forse post-postmoderno, ovvero William Vollmann, scrittore onnivoro e massimalista e abituato a opere fortemente ambiziose ed estese.
A Giugno uscirà da Mondadori Ultime storie e altre storie, una sua raccolta di racconti del 2014.
Parliamo di un´operazione da 704 pagine e queste ultime storie vanno nella direzione del soprannaturale, del fantasmatico e dell´orrorifico, tutto (dice la critica) con il tocco arguto, immaginifico e a volte bizzarro tipico di questo scrittore.
I paragoni eccellenti si sono sprecati: Dickens, James, la Carol Oates. Inoltre - curiosità - ci sono pure i vampiri! (Non quelli della Meyer, si immagina).

Ancora uno scrittore americano, James Salter (recentemente scomparso) di cui Guanda sta curando la riscoperta (faticosa) da noi. Scrittore di razza ma che in qualche modo si ferma sempre a un passo dal classico, dal capolavoro, uscirà ad Aprile per l´editore milanese Per la gloria, che é l´autobiografico esordio (del 1956) di Salter.
É un romanzo di ambientazione guerresca, e appunto - autobiografica - ai tempi Salter era pilota di aerei da caccia e partecipò alla prima guerra di Corea, romanzando appunto le sue esperienze.
Questo romanzo gli procurò una certa fama, ebbe una trasposizione cinematografica nel 1958 (con Robert Mitchum) e lo convinse ad abbandonare l´esercito per la scrittura.
"La più concisa dimostrazione del talento di Salter...un classico della letteratura di guerra...uno dei più bei romanzi sul volo mai scritti", queste alcune lodi della critica.
Nel tempo Salter é diventato romanziere raffinato ma non sempre coinciso, sono curioso di vederlo all´opera ancora giovane e letterariamente "vergine".

Avevo promesso un Big Classico, ed ecco a noi Klaus Mann. Il lavoro romanzesco più noto del figlio di Thomas credo sia l´affascinante e un po´ troppo "a tesi" Mephisto. Comunque da recuperare e leggere, per quel che mi riguarda, opera cupa, ideologica, espressionista.
Da Saggiatore uscirà invece il prossimo anno La svolta. Storia di una vita, autobiografia del 1942, dove compaiono tutti i grandi temi che hanno contraddistinto la vita di Mann-Figlio: il rapporto col padre, l´omosessualitá, la nuova vita-identità negli Stati Uniti, l´arruolamento nell´esercito americano.
Penso che al di là del valore letterario (che credo ci sia), come Zweig prima di lui e come altri ancora, Mann sia stato soprattutto un grandissimo testimone dei suoi tempi, e che in quanto tale una pubblicazione del genere abbia (in aggiunta) un grande valore storico-documentario.

Per ora ho finito, manca una terza puntata "natalizia" di Big per cui....stay tuned, check it out.

Commenti

  1. Grandiosa e continuamente ricercata notizia, quella della traduzione di qualcos'altro del per me grandioso Vollmann!

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    1. ciao, grazie mille del commento - é quello che provo a fare, parlare di cose di cui altri non necessariamente parlano :-)

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