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LIBRI E RECENSIONI. THOMAS C.WOLFE - HO UNA COSA DA DIRTI

REPORTAGE DA UN EUROPA A PEZZI

Ho una cosa da dirti




Thomas C.Wolfe - grande irregolare della letteratura americana, scrittore irrefrenabile e prolisso, morto giovane, probabilmente molto prima di aver realizzato tutto ciò che aveva in testa, che doveva ancora trasferire su foglio - sta vivendo in Italia un momento di relativa popolarità, sulla scorta dello sforzo titanico di Elliot che ha portato in libreria O Lost ovvero la versione "originale" del suo romanzo Angelo, guarda il passato senza i tagli apportati dall´editor Max Perkins.

Attorno a questa uscita principale, piccoli e valorosi editori stanno seguendo con estratti e scritti minori vari, comunque utili a farsi un´idea dello stile e delle tematiche di questo autore.

Questo "Ho una cosa da dirti" uscito da Passigli é di fatto un reportage dalle Olimpiadi di Berlino nel 1936, in piena fase di affermazione del nazismo.
Wolfe era scrittore ammirato e amato in Germania, amore ricambiato e in questo "racconto lungo" (Wolfe si trincera dietro al nome di George Webber, ma é chiaro come la materia sia autobiografica) narra di un momento di forte contraddizione, di come sia impossibile tenere insieme l´ammirazione per la Germania e l´anima tedesca con la deriva autoritaria in corso.

Al di là del tema diciamo politico, piace di più quando Wolfe fa lo scrittore puro, la descrizione di personaggi in crisi, come se fosse lo stesso concetto di "essere tedesco" a venire squarciato dalle contraddizioni di cui sopra, e ancora le piccinerie, la delazione, la fuga, e il finale disincanto di George Webber / Thomas Wolfe, durante un viaggio in treno fuori dalla Germania che é probabilmente il momento più alto e intenso di un libro per il resto abbastanza disuguale (ma é operazione che nasce come programmaticamente documentaria e minore).

É proprio nel tratteggio dei personaggi e nella descrizione di paesaggi e città che viene fuori la vena lirica e sanamente barocca di Wolfe, che appunto ci si può fare un´impressione del suo stile, in questo senso il libro é interessante e meritoria la pubblicazione, seppure funga necessariamente come da pura premessa per cimentarsi con le opere maggiori dello scrittore.

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