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LIBRI E RECENSIONI. FRANK CONROY - STOP-TIME

UN RAGAZZO ON THE ROAD

Stop-Time



Avevo letto Mirabilia di questo romanzo/memoir, che posso confermare solo in parte, in particolare per quanto riguarda la prima parte, quella della fanciullezza dell´autore/protagonista: romanzo di formazione, moderne avventure alla Huckleberry Finn, On the Road adolescenziale, educazione sentimentale in un mondo pieno di vuoti - se mi consentite il giochino di parole - vuoti rappresentati da quel continuo muoversi e viaggiare, i lunghi vuoti delle autostrade, vuoto é anche il quartiere/fantasma dove la famiglia del protagonista si insedia a un certo punto. Insomma, fin qui davvero notevole.

Se appunto la prima parte, quella di ambientazione americana (compresa la traversata in nave verso l´Europa) funziona, scorre - accompagnata da un linguaggio lirico e molto classico, le pagine europee, quelle in cui il protagonista é maggiorenne, avviato verso una (immaginiamo) brillante gioventù sono un po´risapute e sconnesse, con notevoli squarci  visionari, immaginifici (un amore non amato, la sorella che torna in America) ma anche pagine che ho trovato superflue.

In questo libro batte comunque il cuore, la penna di uno scrittore vero, non so poi se si sia applicato alla pura fiction (questo é appunto un memoir) e con che esisi. Di sicuro é un testo che andava tradotto, scoperto e riscoperto, una lettura comunque appagante, un esercizio di stile, cuore e cervello, per noi europei una maniera di desiderare - in maniera perversa e masochistica, certo - di perderci in quelle highway e quei paesaggi tipicamente americani, e per una volta nella vita salire finalmente su un Greyhound Bus.

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