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CRONACHE DA PORDENONELEGGE. P.G. BATTISTA & G.A. FERRARI. LA (SUPERFLUA) MISSIONE DEL LIBRO

CRONACA DI UN MAINSTEAM INSIPIDO

a Pordenonelegge



A Pordenone, non sono andato da Umberto Eco, né da Giancarlo Giannini, tantomeno da Dino Zoff. Tutto ció che era mainstream e vincolato da code a volte parecchio lunghe l´ho lasciato fuori dai miei giri.
Mi é dispiaciuto per Eco, questo sí, ma mi avevano avvertito che perfino con il Pass Stampa (che orgoglio!) non c´era garanzia di entrare.

Il massimo del Mainstream me lo sono concesso con un dibattito (sala piena) tra PG Battista e GA Ferrari (ex-Mondadori) sul Libro, moderato da Villalta (uno degli organizzatori di Pordenonelegge e in libreria questi giorni con il suo Satyricon 2.0). Titolo: La Missione del Libro.

Dall´incontro tra due pesi massimi di giornalismo ed editoria mi aspettavo qualche visione interessante sul tema in questione, con un titolo cosí ambizioso poi...

Ahimé, Ferrari ha sopratutto gigioneggiato (presentava comunque un suo saggio da Bollati Boringhieri dall´emblematico nome di "Libro" - ne ha parlato cosí poco e dispersivamente che non ho capito di cosa si tratti).
Piú incisivo Battista, che trattava peró un tema molto specifico o forse troppo poco interessante per le mie corde, presentando pure lui un agile volumetto dal titolo "I libri sono pericolosi. Perció li bruciano" (da notare l´Hashtag in copertina, che fa tanto social e moderno), cioé fondamentalmente quello della censura e della distruzione "fisica" del libro.
La tesi sottostante: da Hitler a Pol Pot a Mao, chi brucia o distrugge i libri é di solito persona colta, grande lettore, possessore di biblioteche sconfinate (pare che quella di Hitler contasse 16.000 volumi di tutti i tipi).
La speranza: nell´epoca di Internet, censire o mettere all´indice é diventato piú difficile (come distruggere libri dal formato non fisico, come impedire loro di circolare via file?).
Detto che il tema é non banale, e che Battista si é mostrato ben documentato mi é rimasta una impressione da "sí, ok, e allora?".

Come in una partita amichevole dove i campioni si risparmiano, Ferrari si é concesso una sola zampata, sottolineando come - ai tempi di Twitter e dei Social - gli uomini non hanno mai scritto tanto quanto oggi (volevo alzarmi e urlare "Touché").

Come si capirá dalla mia cronaca, l´aver assistito all´incontro mi ha peró sopratutto CONFERMATO nella mia scelta di non avvicinarmi troppo al Mainstream.

Spero di non essere stato troppo acido, ma devo rincarare la dose dicendo che non mi sentirei neanche di consigliare i libri presentati, a meno che non si sia TERRIBILMENTE interessati al tema della censura o SCONFINATI AMMIRATORI di Ferrari (che pure un tempo secondo me sull´editoria diceva cose interessanti e non scontate).
Anche a questo serve seguire gli autori: a selezionare di piú e meglio.




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