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VIKRAM X DUE

OGGI FACCIO L´INDIANO

 

 

 

 

Questo é un piccolo amarcord o se vogliamo una riflessione estemporanea , nata dal fatto che il primo Vikram di cui parlo ovvero Virkam Seth sta lavorando al seguito del suo "Il ragazzo giusto".
Si chiamerá "La ragazza giusta" (ehm) ed é atteso per il 2016.

Il ragazzo giusto era una strana creatura che mi accompagnó gradevolmente per un mesetto circa di lettura, anni fa. Parliamo di un tomo di piú di mille pagine.
Lo scrittore é indiano, ma non ci si aspettino sapori forti e speziati o una preponderanza dell´elemento etnico. Ai tempi lo definii Beautiful meets Proust meets Dickens.
L´elemento seriale e la profilferazione dei personaggi ricorda effettivamente il moto lento e a tratti ripetitivo delle "telenovelle" o piú in generale (appunto) dei Serial.
Di Proust in retrospettiva devo dire che c´é pochino, era un paragone che ai tempi si sprecava ma forse solo per le dimensioni. Di Dickens c´é la telecamera che abbraccia tutta la societá, tutta un´epoca, dall´alto al basso, nonché forti dosi di ironia.
Uno scrittore atipico, Seth, poliglotta, bisessuale e con riferimenti piú made in UK che tipicamente indiani.

Poi con i successivi "Una musica costante" (comunque bello) e "Due Vite" (solo gradevole) non raggiunse gli stessi livelli. Anche solo per un motivo affettivo, sono curioso di vedere come (e quanto!) sará La ragazza giusta

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Un altro indiano di sucesso, atipico e pigro nei tempi di scrittura é Vikram Chandra. Ha avuto un successo davvero internazionale con Giochi Sacri. Piccola curiositá: in italiano era stato tradotto appunto fedelmente (Sacred Games é l´originale) mentre l´editore tedesco é andato su un ben piú kitsch "Il padrino di Bombay"...
Ho una notizia dirompente e tenetevi forte: UNICO LIBRO che ho letto in contemporanea con mia moglie, e quello che ci ha fatti appassionare alla cucina indiana...

Al di lá di questa notizia di contorno il libro era decisamente appassionante e piú "indiano" rispetto a Seth.

Era un romanzo fiume o un romanzo cittá, dai tanti rivoli e storie parallele, ma soprattutto romanzo di ottimo intrattenimento, fedele compagno di giorni di lettura, come giá era successo con "Il ragazzo giusto" dell´altro Vikram - pur chiaramente parlando di libri molto diversi. Non credo che a Chandra interessasse particolarmente appprofondire aspetti politici e/o sociologici (anche se di fatto lo ha fatto), quanto soprattutto mettere in moto una macchina narrativa che funzioni, un congegno anche qui simile (é un complimento) alla logica di una "telenovela" che in questo caso tenga avvinto il lettore fino alla fine.

Differentemente da Seth, Chandra sembra essersi impigrito e dopo Giochi Sacri che é del 2008 non ha scritto piú niente

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Come consolazione ci sono un paio di cose dei due autori che IO (e forse anche voi) non ho ancora letto, per Seth Golden Gate (uscito in Italia da Fandango) che peró é un romanzo in versi e quindi non rientra troppo nelle mie corde.

Per Chandra "Terra Rossa e pioggia scrosciante" e "Amore e nostalgia a Bombay" che consiglio (dal punto di vista estetico) nelle preziose edizione di Instar (parliamo di 15 anni fa circa, ma sono ancora in commercio) che rendono golosi solo a maneggiarle.

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Poi un giorno sará il caso di trattare il tema in maniera piú sistematica, partendo da Rushdie (anche lui secondo me piú autore anglosassone che tipicamente indiano) ma oggi mi fermo qui.

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