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SPORTELLO EMERGENTI: IL RICORDO DI DANIEL

FILE UNDER: L´IDENTITÁ INCERTA

L´identitá incerta / Truman Show Noir

AUTORE:

MARCO CANDIDA

 

TITOLO:

IL RICORDO DI DANIEL

 

CASA EDITRICE:

ANORDEST

 

LINK PER APPROFONDIRE:

Intervista da Scrivendovolo


Come emergente, Candida é forse il piú giá emerso che io abbia finora letto e recensito. Ha pubblicato 7 anni fa per un editore come Sironi, ha vinto premi, é stato inserito in antologie oltreoceano (leggete l´ intervista); l´esperienza conta e in effetti leggendo si notano la tecnica e il buon controllo su una storia non semplice.

Ma se ci interesassero tecnica e buon controllo, acquisteremmo tutti auto tedesche e pneumatici Pirelli, ma di un libro ci interessano anche altre cose.

Ecco, qui ci troviamo di fronte a un romanzo che é diverse cose allo stesso tempo: una rilettura noir del Truman Show (non sono il primo a notarlo) e di altra cinematografia sul tema dell´identitá smarrita o da ritrovare, un romanzo psicologico, o comunque non di genere, o addirittura di formazione (ri-formazione, in questo caso) e da un certo punto in poi un page turner (giuro che é l´ultima volta, giuro, che uso questa parola) ovvero che ti fa girare pagina e poi pagina e poi pagina per vedere come va a finire.

Due parole sullo spunto narrativo, molto rapide per non creare spoiler: Daniel non sa molto che fare della propria vita, dopo un litigio con la madre perde la memoria; non sa piú chi é. E visto che in quel momento non ha di fatto piú identitá, ci pensano gli altri (per esempio il padre imprenditore di successo) a creargliene una, migliore (forse).

Qui, in questi "altri" (la famiglia, la fidanzata, alcuni amici...amici?) risiede secondo me la qualitá maggiore nel romanzo, in questa sorta di complotto a buon fine (a buon fine?) di cui Daniel sembra essere vittima.Candida é bravo a mantenere la storia nei canoni di un buon realismo di provincia (ah, molto riuscita anche la descrizione della routine d´ufficio e della vita nell emedio-piccole cittá operose del Norditalia, in questo caso del Piemonte), e a premere con moderazione quando serve il pedale del grottesco e addirittura del delirante ed orrorifico (qui i riferimenti che mi sono venuti in mente sono film tipo l´Avvocato del Diavolo e Society, e se vogliamo anche qualcosa di Lovecraft nel linguaggio usato per descrivere i momenti meno lucidi del protagonista).

Insomma, i rischi erano molteplici ma a parte la tentazione in cui l´autore a un certo punto cade di voler riflettere e spiegare troppo sul tema principale (l´identitá, e ancora come ci distinguiamo dal nostro prossimo, e se sia giusto tutto questo tendere ad essere originali, e cosa significhi essere originali e distinguersi, se sia davvero possibile), tentazione forse da evitare visto che giá si comprendeva dal puro svolgersi della trama di cosa si stava parlando, Candida li evita tutti, consegnandoci una creatura solida e professionale (credetemi non é poco - e non solo a livello emergenti), a tratti decisamente inquietante e last but not least dotata di una propria divertente originalitá da thriller spurio.

 

 

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