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LE ANTICIPAZIONI. GOSPODINOV. BARTOL. GISSING E ALTRI.

ULTERIORI AVVEDUTI.

Si fa per dire....sicuramente lo risolveranno, insomma é così: WUZ ha deciso di far concorrenza ad Anobii (dato ormai per morente da anni, ma si sta difendendo bene nella sua ormai anarchia autogestita dagli utenti) e nel farlo si é fatto prendere dalla mania di cambiare anche le cose che funziona(va)no ovvero la ricerca dei libri in uscita che mi era molto utile per questa rubrica.

Siete inconsolabili, lo so....

Vado per ordine cronologico d´uscita, avvertendovi che questa volta ciò che proporrò é più underground del solito. I piccoli editori dovrebbero ringraziarmi. A volte mi verrebbe voglia di far promozione a Dan Brown, così imparate...(si scherza)

E´ già uscito, ma lo segnalo lo stesso.

Lo scrittore é bulgaro si chiama Georgi Gospodinov, già pubblicato da Voland senza grande risonanza. Forse é il caso ora di fare un po' di attenzione: l´opera pubblicata in questi giorni si chiama Fisica della Malinconia e sembra essere una raccolta di frammenti e riflessioni in forma di romanzo. Un riferimento (eccellente assai) può essere Borges. Parlando di se stesso l´autore ha citato Milan Kundera e in maniera scherzosa si é definito "post-moderno dal volto umano". Ho avuto la fortuna (diciamo così) di poter sfogliare il libro prima di comprare a scatola chiusa e proprio la qualità riflessivo-frammentaria mi ha particolarmente incuriosito. Vediamo.

Rimaniamo un po' in periferia con Vladimir Bartol (1903-1967) scrittore sloveno nato a Trieste, di cui Castelvecchi fa uscire a breve Alamut.
E´ essa la storia vera di Hasan-i Sabbah che io da uomo della strada definirei un fanatico religioso - un talebano ante litteram, elemento questo che forse ha convinto l´editore dell´attualitá di questa storia (appunto) di guerra e formazione religiosa. Non sembra insomma per tutti gli stomaci (é pur sempre un romanzo storico ben documentato e dall´ambientazione molto specifica - insomma non é Baricco, non é Dan Brown, non é Crichton) - ma sussistono motivi di curiosità.

Un motivo per cui amo la letteratura: non sembra mai esaurirsi. E non solo per quel che riguarda il futuro. Anche dal passato emerge tutta una torma di scrittori minori (che a volte non si dimostrano tali), di inediti, di cose da approfondire e da scoprire.
Io non sapevo ad esempio che esistesse uno scrittore inglese di solido stampo realista post-dickensiano e zoliano di nome George Gissing.
Guardando in giro ciò che di edito si trova in Italia riguarda sopratutto suoi viaggi nel nostro continente, mentre la natura vera di questo autore sembra essere quella appunto di un cantore della rivoluzione industriale inglese e del disagio - o dello sviluppo - delle classi operaie.
Uno Sillitoe di inizio novecento?
Non importa: comunque Mattioli pubblica il suo "I diari privati di Henry Rencroft", ultima  opera autobiografica e malinconica. Chissà che dia la stura a una riscoperta a 360°

Che ne direste di un romanzo che si chiama "La meglio gioventù?"

Uno penserebbe:

1) tratto o ispirato dal film
2) oh, non sapevo che il film fosse ispirato da un romanzo
3) é estero? ah, furbo l´editore a scegliere questo titolo

In realtà nell´opzione 3 l´editore non aveva scelta: il romanzo é di marca US, ma il titolo é tradotto letteralmente....lo scrittore si chiama Michael Dahlie, é stato premiato per il suo precedente "New York, New York" (in italiano "Guida per gentiluomini all´arte di vivere con eleganza"), il romanzo esce a Luglio per Nutrimenti e come per il precedente si tratta di una storia newyorkese tragicomica di un loser/disadattato di alto bordo (nel primo romanzo si trattava di un nobile troppo poco adatto alla vita nella grande mela, in questo di un ereditario / aspirante scrittore, altrettanto in difficoltà nella "Bright Light, Big City").

Per finire uno svedese, assolutamente minore quindi attenzione - non fidatevi di me (sono onnivoro) ma sfogliate e documentatevi.
La cosa curiosa, come molti (tutti!) gli scrittori svedesi anche Mikael Bergstrand ha scritto thriller che però nel nostro paese non sono arrivati.
E´ arrivato invece - pubblicato da Piemme - questo "La seconda vita del signor Borg" che parla delle avventure di uno svedese alle prese coi lati (volendo) più folli e folkloristici dell´India. Lo spunto é autobiografico in quanto anche l´autore si é ivi trasferito. La cosa può assumere contorni divertenti ma segnalo che in patria l´opera é stata criticata in quanto descriverebbe un´India piena di luoghi comuni, come se la aspetterebbe il turista occidentale. Insomma vedete voi.

Per questa volta é tutto - WUZ permettendo la rubrica non morirà...non morirà finché non esisteranno i famosi lettori avveduti. Lo siamo, vero?



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