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LE ANTICIPAZIONI. LIBRI PER IL 2013. DEL GIUDICE E FORTUNATO.

LE PRIME DEL 2013

Intanto continuo ad aspettare con una certa ansia che Feltrinelli "mi dica" quando uscirà Canada del (secondo me) sommo Richard Ford, annunciato per Gennaio 2013.

Detto questo passo alle anticipazioni vere e proprie. Chiaramente includo romanzi che mi incuriosiscono, insomma non é una lista completa e a-critica (per quella ci sono altri siti) ma una selezione.

Capitolo 1 di 3: GLI ITALIANI

Oh, il mistero Del Giudice.  Avevo scoperto tale scrittore con i racconti di "Mania" che mi avevano stregato per stile, asciuttezza e capacità di arrivare al punto, una sorta di particolare mix tra racconto psicologico, elementi di saggistica e (talvolta) thriller. 
Mi era venuta voglia di "averne di più", ma gli altri miei approcci con lo scrittore non avevano avuto la stessa fortuna. "Staccando l´ombra da terra" l´ho trascurato perché il tema mi sembrava troppo specifico e (per me) non-interessante. Poi avevo recuperato l´"Atlante Occidentale" per scoprire che dietro tale (bel) titolo si nasconde un romanzo gelido, dal linguaggio volutamente scientifico (ma che per il lettore appare sopratutto ripiegato su se stesso) e dai personaggi piuttosto antipatici.

Invece - ma credo di essere stato il solo o uno dei pochi - ho apprezzato"Orizzonte mobile" che univa secondo me in maniera equilibrata campionamenti (ovvero rielaborazione di materiali terzi), narrazione e saggistica. Facendomi appassionare a un tema che avrei giudicato (per me) oltre ogni limite di dubbio nuovamente non-interessante.

Allora chi é Del Giudice? un saggista? Il più dotato tra gli scrittori italiani ma non si impegna? dotato nella scrittura ma privo di inventiva?

Temo che anche il suo nuovo "In questa luce" (imminente l´uscita da Einaudi) non darà tutte le risposte.
Insomma un mix di racconto, autobiografia, riflessione, saggio, e con Einaudi che nella "presentazione" mi fa temere il peggio con un chiaro e forzato riferimento a "Mania" - come a sottolineare una continuità tra le due opere. Dico temere il peggio perché non vorrei che tale forzatura fosse uno specchietto per le allodole.
Ma se ho così tanti timori - perché ne parlo? Perché lo comprerò, perché Del Giudice di base mi piace.

Altro italiano: di lui non ho mai letto nulla di narrativo mentre mi ha discretamente appassionato il suo "Quelli che ami non muoiono". Parlo di Mario Fortunato di cui Neri Pozza pubblica a Febbraio "L´ Italia degli altri". Qui vale la pena (credo) di postare un link a una intervista con Giuseppe Russo direttore editoriale di questa casa che secondo me sta facendo nel tempo scelte molto interessanti e che ora apre anche agli italiani (si legge tra le righe che tale tardiva apertura é dovuta alla difficoltà nel mercato italiano di trovare romanzi romanzi riporto qui di seguito le parole di Russo, che trovo particolarmente calzanti e illuminanti nella loro definizione di una letteratura italiana "shoegazer" (...per dire, autoreferenziale...) da cui per fortuna si sta poco a poco uscendo (penso a scrittori efficaci e di buon respiro come Ricuperati, Genovesi, e il più affermato Piperno).

Ecco qui la citazione  "....La nostra narrativa vive da tempo immemorabile, in virtù forse dell’origine colta della lingua italiana, un conflitto apparentemente insanabile tra narratori e scrittori, i primi occupati a narrare senza curarsi della lingua, i secondi impegnati a cercare a ogni costo una prosa sofisticata, iperletteraria e barocca. Tuttavia non dispero. Vedo già affacciarsi una nuova generazione di scrittori non irretita dal conflitto descritto, una generazione che non “gaddeggia” e, soprattutto, che non scimmiotta gli americani come i giovani delle ultimissime stagioni del secolo scorso...".

Per quanto concerne Fortunato e il suo libro: a me i saggi sul nostro paese visto da scrittori e giornalisti incuriosiscono per principio. A destra sotto il link di cui sopra trovate anche una breve dichiarazione di Russo sul saggio stesso. Buone sensazioni.

Andrò avanti nei prossimi capitoli con altri libri in uscita. Cose che mi sembrano molto molto interessanti. Stay tuned (if you can)

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