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LE ANTICIPAZIONI. KANIUK. TALLENT. VUILLARD. FOX. ICZKOVITS. ST.AUBYN

ORDINE E DISORDINE


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Prendendo a prestito una di quelle espressioni che si impongono nel gergo social, a commento di...quasi tutto, potrei dire ora Le anticipazioni, quelle disordinate, visto che in questa puntata ho rinunciato a qualsiasi categoria geografica o percorso tematico, per proporre semplicemente libri che mi paiono interessanti.

Yoram Kaniuk - Adamo risorto (Giuntina) - uscito a Gennaio
Di Kaniuk avevo letto con simile soddisfazione il guerresco 1948 e l´ultimo romanzo scritto prima della sua scomparsa, infatti mortuario (in senso positivo), Sazio di giorni.
Avevo trovato uno scrittore eclettico, poetico e massimalista (più Grossman che Yehoshua, insomma) e che mi pareva niente affatto inferiore alla "triade" dei grandi scrittori israeliani contemporanei (i due di cui sopra piú Amos Oz, ovviamente).
Giuntina sta continuando con la riproposizione delle sue opere, in questo romanzo del 1968 Kaniuk aveva avuto il coraggio, prima di Amis, di Le benevole, di molto Roth, di Grossman stesso, di trattare il tema dell´Olocausto da un´altra prospettiva, attraverso un personaggio che è sopravvissuto ai campi di concentramento grazie al proprio talento da Clown, e che si trova oggi ricoverato in un raffinato e avveniristico centro di riabilitazione (per vittime della Shoah).
Le assonanze con Opinioni di un clown e Il tamburo di latta (precedenti a questo, ovviamente) credo non siano casuali.

Gabriel Tallent - Mio assoluto amore (Rizzoli) - in uscita ad Aprile
Ogni tanto mi va di includere qui anche qualche thriller di successo (thriller in senso estensivo), come questo, lodato da Stephen King e paragonato dallo stesso a Comma 22 (?) e Il buio oltre la siepe (?).
È una storia immersa nella natura, dove vivono segregati Martin e la figlia "Turtle", lei vittima della possessività del padre, che la tiene praticamente prigioniera, costretta a una vita isolata e selvaggia. Finché lei non incontrerà un ragazzo, uno studente, se ne innamorerà e progetterà la fuga...
Come detto, libro che al di là dell´endorsement del Re è andato bene sia come pubblico che per critica, magari uno di quelli adatti alle vacanze estive.

Eric Vuillard - L´ordine del giorno (E/O) - data non ancora disponibile, presumibilmente autunno
Questo romanzo è stato vincitore del Premio Goncourt 2017, Vuillard è scrittore francese peraltro belloccio, non ancora tradotto da noi.
Goffredo Fofi ha parlato di questo libro sull´inserto domenicale del Sole24Ore, addirittura accreditandone un certo potenziale di innovazione, sottolineando come al tema del prender piede del nazismo in Austria l´autore abbia applicato un metodo narrativo rigoroso che al romanzo unisce alcuni portati e tecniche della storiografia, superando - sempre secondo Fofi - la troppo narcisistica presenza dell´io in alcune forme del romanzo contemporaneo.
L´ordine del giorno è quello di un incontro tra gerarchi nazisti e industriali tedeschi, la ricerca quindi di una prospettiva più politica e meno "sentimentale"/fragorosa/patetica rispetto al tema dell´avanzata del terzo Reich in Europa.
Libro peraltro breve (130 pagine circa), mi dichiaro fin d´adesso curioso.

Paula Fox - Quello che rimane (Fazi) - uscito a Febbraio
La Fox mi pare non condivida lo stesso standing di scrittrici come la O´Connor, Joyce Carol Oates o la stessa Didion, a lei generazionalmente vicine ma in qualche modo più note, più "In circolazione".
La vulgata vuole che sia stato Franzen a riscoprirla, da noi la pubblica con continuità Fazi, questo libro è del 1970, viene considerato uno dei suoi capolavori, si tratta di una storia apparentemente minima, la tragedia che entra sommessamente nella vita di una tranquilla coppia di città sotto forma di innocuo gatto che "bites the hand that feeds", ovvero morde la mano della parte femminile della vicenda, procurandole una ferita e dando la stura a una serie di eventi che cambieranno la vita dei due protagonisti.
Franzen - il solito esagerato - aveva detto di considerare questo romanzo, dopo la lettura, superiore a qualsiasi cosa di Roth, Updike e Bellow. Questo però deve ovviamente andare a detrimento di Franzen, non della Fox.

Yaniv Iczkovits - Tikkun (Neri Pozza) - in uscita ad Aprile
Iczkovits è scrittore israeliano relativamente giovane, vedendo editore, connotati suoi e di questa storia ambientata nella comunità ebrea in Russia, e incentrata sulla figura della "macellaia" (letteralmente) Fanny e della sua ricerca, dai tratti avventuroso/picareschi, del cognato che ha abbandonato la famiglia, il mio pensiero è andato spontaneamente a Eshkol Nevo.
Religione, tradizioni, vocazione, storia individuale e Storia della Grande Russia, romanzo storico e sentimentale, tutto questo sembra confluire in un libro che mi pare sia il primo di Iczkovits ad avere una risonanza davvero internazionale (per dire in Francia uscirà con Gallimard). Da noi comunque era stato già tradotto - pensate un po´ - da Giuntina.
Per motivi estetici ho tralasciato il sottotitolo italiano che - sapienzalmente o ieraticamente, d´altra parte il Tikkun é un corpus di preghiere facenti parti del Pentateuco - reciterà "La vendetta di Mende Speismann per mano della sorella Fanny".

Edward St.Aubyn - Via d´uscita (Neri Pozza) - in pubblicazione ad Aprile
Conosciamo, certo che sì, St.Aubyn per l´espressiva, drammatica, autobiografica saga dei Melrose, un successo in patria e, moderatamente, anche da noi.
Questo romanzo é del 2000, quindi dopo che i primi romanzi della saga erano già stati pubblicati ma prima che fossero poi raccolti in volume insieme ai successivi e diventassero, così raccolti, un successo.
La storia come sempre con questo scrittore appare autobiografica, se non altro nello spunto: a uno sceneggiatore vengono diagnosticati sei mesi residui di vita, lui decide di trascorrerli giocando d´azzardo e scrivendo il romanzo che aveva "In mente e nella penna" da sempre.
Come sempre scrittura, mondo letterario, satira e grottesco stanno al centro della poetica di questo autore, fuori dall´urgenza dei Melrose io avevo trovato Senza parole, del 2014, solo gradevole, come se fuori dal suo mondo indubitabilmente tragico e benissimo caratterizzato all´autore mancasse un po´il fiato o la forza di andare un po´oltre le proprie preferenze, conoscenze e attitudini. Ma ci guarderemo dentro.

Per ora è tutto, tornerò con un po´di americana, quindi "state attenti lá fuori".

Commenti

  1. Certo di una svista, da recente e affezionato lettore segnalo che "le benevole" è di Little e non Amis

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    1. grazie, ma tranne sviste o cose che non capisco, non credo di aver scritto che Le benevole sia di Amis. Marco

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