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LIBRI E RECENSIONI. ELENA STANCANELLI - LA FEMMINA NUDA

@DULTERIO 2.0


La femmina nuda



Questo La femmina nuda, chiacchierato libro di Elena Stancanelli, è tutto sommato poca cosa, allo stesso tempo fa l´effetto di certi film di Tony Scott o Joel Schumacher, robusti, diretti, totalmente privi di raffinatezze psicologiche ma indubitabilmente divertenti ed efficaci.

Il tema è parecchio attuale e furbo: il tradimento ai tempi di Facebook e della reperibilità (quasi) assoluta.
Insomma, si rimorchia alla grande (così pare, così si spera, così si sussurra) sui Social, nel PG (Puttanaio Globale) e tanto basta per avere una storia che "parla" a un pubblico più o meno ampio e convinto.

Anna e Davide - i due protagonisti - si tradiscono allegramente e consensualmente da tempo, peraltro, ma un episodio fa scattare in Anna il tarlo dell´ossessione, dello stalking e dell´autoannientamento. Nonostante gli accorgimenti utilizzati dalla scrittrice per - credo - suscitare empatia e/o compassione per il personaggio (le lettere all´amica, le lacrime, le umiliazioni autoinflitte) il lettore legge la storia con compiaciuto voyeurismo, visti anche gli effettacci utilizzati con mestiere dalla Stancanelli per tenere alta l´attenzione (non ve li anticipo per non guastare il "piacere" - è il caso di dirlo).
Tra le ideuzze che comunque funzionano e che posso rivelare quella di far chiamare per analogia o metonimia Cane la "rivale" della protagonista tradita - nel racconto di quest´ultima condotto in prima persona.
Esilarante - anche se purtroppo credo involontariamente - anche la scena finale, davvero
un´americanata grettissima ma che mi ha intrattenuto in 2-3 minuti memorabili (trash ma memorabili).

Insomma tragedia, approfondimenti psicologici, compartecipazione, riflessioni sulle dinamiche relazionali restano ben lontani, sostituiti da una volontà di azione / colpo di scena che può ricordare - a scartamento ridotto e al netto di sanguinamenti ed esplosioni - il primissimo Ammaniti, quello de "L´ultimo capodanno dell´umanitá", specie per la presenza di alcuni veri burini (e relative burinate) romani.

Visto che dal titolo me lo evoca, facendo un paragone tra questo La femmina nuda e un romanzo di tematiche tutto sommato similari come La resistenza del maschio di Elisabetta Bucciarelli, sembrerebbe di confrontare Danielle Steel con Henry James, non si prenda come cattiva questa mia affermazione, non a caso la Stancanelli vende ragionevolmente e va allo Strega, la Bucciarelli  - che presenta ben altro livello di approfondimento, più originalità, personaggi meglio delineati e meno "robotici" e stereotipati nella loro azione (o mancanza di essa) - no, ancora no.

Ora, non mi interessa determinare se questo agile libro mi abbia sostanzialmente intrattenuto in quanto così greve (nonostante la Stancanelli sappia scrivere e usi bene il mestiere e non manchino le frasi efficaci) o a dispetto di cíó.
Per gli insanabili o aspiranti voyeur mentali dell´adulterio o delle ossessioni 2.0 un azzeccato pamphlet per riempire due ore (un viaggio aereo, una sala d´aspetto) e un libro che - ovviamente - non meriterebbe di arrivare in cinquina allo Strega.

Commenti

  1. L'ultima frase mi sembra la più giusta... anche se pure le altre le ho gradite molto, eh! ;-) (Laura Mercuri)

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  2. ciao Laura, grazie del commento e del gradimento :) Marco

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  3. Vero ciò che scrivi ora dovrò leggere La resistenza del maschio

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