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SALONE DEL LIBRO 2015. LE MIE E BREVI

UN RAPIDO SAPIDO (?) REPORT


Su Recensire il Mondo

Non é solo il Salone, é come lo si vive.
I delusi, gli entusiasti, quelli che "ci sono sempre meno piccoli editori", il signore che confondeva le edizioni Fazi con Fabio Fazio (giuro! Si é corretto comunque).
Ognuno lo viva come vuole, per essere buonisti.

Se l´umile Blogger lo scorso anno aveva avuto tempo e modo di andare a diverse presentazioni/eventi, quest´anno per una serie di cose é andata in maniera diversa. Molte cose gradevoli, comunque. Ciononostante voglio provare a seguire qualche filo, a intrecciare qualche trama, snocciolare qualche spunto.

Il pallido ospite
In generale non é facile essere il paese ospite; ti mettono uno stand tutto sommato anonimo tra i Vigli del Fuoco e gli editori di estrazione cattolico-religiosa.
Non é che questo aiuti a trovare un proprio percorso, per chi da lettore si volesse avvicinare alla Germania, in questo caso.
Poi c´erano scrittori e libri tedeschi (molti interessanti, ma tanti ce ne sarebbero stati comunque) ma é più cosa per addetti ai lavori, tutto sommato.
Forse la faccenda del paese ospite serve maggiormente ad editori e istituzioni per trovare occasioni di avvicinamento, più che a fornire "strumenti" al lettore. Però é un peccato.

É un peccato perché (Germania)
Oh, perché i libri tedeschi interessanti come dicevo ci sono, e ad alcuni ho fatto attiva promozione.

Avevo già parlato su queste pagine di Kruso di Lutz Seiler (edizioni Delvecchio, a proposito bella copertina ma che ha sapori un po´avventurosi, un po´alla Stevenson, non so se rischia di essere "ingannevole", portare via lettori che si aspettano qualcosa d´altro). Credo di averne fatti vendere alcuni e mi fa piacere.

Un altro libro che tra casualità e intenzione ho "distribuito" é stato quello di Marie-Luise Scherer, La frontiera dei cani (Keller, bravi bravi bravi), tra giornalismo e narrazione, sulla DDR e soprattutto sul Muro.

Non ho invece preso il chiaccherato L´estate dell´amicizia del belloccio Volker "ciuffo" Weidermann (Neri Pozza).
Weidermann é giornalista, critico letterario e ottimo divulgatore, e proprio questo mi é sembrato il libro sfogliandolo (al centro sta l´amicizia tra Zweig e J.Roth), forse troppo letterario e didascalico.

Modalitá Indietracks
Ecco,ho girato soprattutto tra Stand di piccoli editori. D´altra parte quello che si trova dai grandi é reperibile anche in libreria (con alcune eccezioni, esempio Feltrinelli si era portata diversi Ingo Schulze un po´dimenticati) e poi da censurare - anche per un non massimalista come me - il fatto che Einaudi e Adelphi siano in promozione in libreria ma vendano a prezzo pieno al Salone.

Comunque, mancavano dolorosamente un paio di piccoli (Mattioli 1885, ISBN che ha le sue difficoltá) ma ce ne erano di nuovi come NN e Neo (vedevi la freschezza e l´entusiasmo di chi ha appena iniziato o comnque si trova in fase ascendente) e poi ancora Keller, Nutrimenti, 66th and 2nd, Lindau, Nonostante...altro che c´é troppo poco spazio per i piccoli. Certo bisogna amare i libri e seguire percorsi un po´diversi dal solito (ma neanche tanto).

E comunque
Non so giudicare (lo diranno le statistiche) se ci sarà successo di pubblico e vendite (io dico di sì), comunque c´erano folla, scolaresche (alcune decisamente sul pezzo) e grandi file per gli eventi. É un motivo per ritrovare tutta la fiducia? Magari no, comunque io mi sono divertito e non credo di essere stato l´unico.
Alla prossima.

Commenti

  1. Peccato non esserci incontrati! Comunque, sì, oggi La Stampa parlava di un incremento sia di vendite che di pubblico. Condivido il tuo giudizio sui “grandi” editori. Per quanto mi riguarda, ho saltato a piè pari il gruppo Gems, Mondadori e Feltrinelli (non che Adelphi o Sellerio si comportassero in modo tanto diverso) e ho acquistato solo dai piccoli, però le file nei soliti stand erano notevoli (e quasi inspiegabili).

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  2. ciao, grazie del commento. La prossima volta allora andranno poste le basi perché ci si possa incontrare. Io a parte un libro Feltrinelli ho comprato anche solo dai piccoli. Adelphi per me non é piccola (RCS), Sellerio non sempre incontra i miei gusti :-)

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  3. Io alla fine non sono riuscita ad esserci, mi sarebbe tanto piaciuto conoscere chi sta dietro alle Edizioni Sur, Del Vecchio, Clichy, minimum fax, La nuova frontiera, Lindau... L'unica volta che sono andata (due anni fa) è stato un trauma, ma ammetto che ero poco organizzata, non avevo la minima idea di cosa mi aspettasse.
    La scocciatura più grande però è sempre il viaggio...

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